L’eccezionale poesia della sua performance ha trasformato ogni brano in un evento musicale.
Il canto del suono.
Un vero poeta.
De Maria ha sbalordito per la sua tecnica infallibile e un senso innato della respirazione nei 24 Studi di Chopin.
Uno scorcio di cielo in un debutto abbagliante.
Il suo sorriso angelico da solo dovrebbe assicurargli una grande carriera concertistica, ma Pietro De Maria ha anche un paio di mani mandato dal cielo.
Il pubblico si è alzato in piedi per applaudire la sua travolgente esecuzione degli Etudes – Tableaux op. 39 di Rachmaninoff ed è rimasto senza fiato alla fine di una splendida interpretazione della Sesta Rapsodia Ungherese di Liszt con ottave abbaglianti alla mano sinistra.
Il pianista italiano Pietro De Maria ha aperto la serata con un’esecuzione sensazionale del 3° Concerto di Prokofieff per pianoforte e orchestra.
Ricordate il nome De Maria. Un artista meraviglioso… debordante di sensibilità ed emozioni… e con un suono pianistico dei più ricchi.
Con la sua tecnica infallibile e il suo perfetto controllo della tastiera, De Maria è ormai una delle stelle più fulgide del nostro firmamento pianistico.