Saale Zeitung

Una forma al passo coi tempi

Nella Sonata di Liszt ha mostrato non solo una tecnica brillante, che si può permettere di prendere il rischio di affrontare enormi masse sonore, ma anche un senso analitico eccellente... Non si sente molto spesso la Sonata eseguita in modo così pregnante e "moderno"BAD KISSINGEN. Le Sonate di Scarlatti si assomigliano per quanto riguarda il loro tempo da allegro fino a molto allegro e gli abbellimenti. Nonostante ciò, Pietro De Maria ha sviluppato sei caratteri autonomi: facendo uso del pedale solo alla fine delle frasi per dare un senso di sospensione, ha sciorinato un tocco gradevolmente secco in modo straordinariamente vario e, nonostante gli ingredienti emotivi, ha costruito un ponte sonoro verso il cembalo.

Eseguendo poi la Sonata op. 25 n. 5 di Muzio Clementi, Pietro De Maria ha messo in evidenza in modo molto plastico la differenza [rispetto a Scarlatti]: archi elevatissimi di tensione emotiva oltre la fine delle frasi. Un “Lento e patetico”, suonato con un meraviglioso cantabile come ha fatto il veneziano Pietro De Maria, non sarebbe stato possibile su un cembalo.

Nella Sonata di Liszt ha mostrato non solo una tecnica brillante, che si può permettere di prendere il rischio di affrontare enormi masse sonore, ma anche un senso analitico eccellente. Con la sua tendenza verso il suono secco … ha dato a quest’opera monumentale una grande chiarezza strutturale, soprattutto nella Fuga. Dall’altra parte non ha mai rischiato di cadere in un suono patetico e cupo. Non si sente molto spesso la Sonata eseguita in modo così pregnante e “moderno”.


Nella Sonata di Liszt ha mostrato non solo una tecnica brillante, che si può permettere di prendere il rischio di affrontare enormi masse sonore, ma anche un senso analitico eccellente... Non si sente molto spesso la Sonata eseguita in modo così pregnante e "moderno"BAD KISSINGEN. Le Sonate di Scarlatti si assomigliano per quanto riguarda il loro tempo da allegro fino a molto allegro e gli abbellimenti. Nonostante ciò, Pietro De Maria ha sviluppato sei caratteri autonomi: facendo uso del pedale solo alla fine delle frasi per dare un senso di sospensione, ha sciorinato un tocco gradevolmente secco in modo straordinariamente vario e, nonostante gli ingredienti emotivi, ha costruito un ponte sonoro verso il cembalo.

Eseguendo poi la Sonata op. 25 n. 5 di Muzio Clementi, Pietro De Maria ha messo in evidenza in modo molto plastico la differenza [rispetto a Scarlatti]: archi elevatissimi di tensione emotiva oltre la fine delle frasi. Un “Lento e patetico”, suonato con un meraviglioso cantabile come ha fatto il veneziano Pietro De Maria, non sarebbe stato possibile su un cembalo.

Nella Sonata di Liszt ha mostrato non solo una tecnica brillante, che si può permettere di prendere il rischio di affrontare enormi masse sonore, ma anche un senso analitico eccellente. Con la sua tendenza verso il suono secco … ha dato a quest’opera monumentale una grande chiarezza strutturale, soprattutto nella Fuga. Dall’altra parte non ha mai rischiato di cadere in un suono patetico e cupo. Non si sente molto spesso la Sonata eseguita in modo così pregnante e “moderno”.

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