La Nazione

L'incantevole Mendelssohn di De Maria

I due concerti di Mendelssohn restano fra le riuscite interpretative più complete di De Maria che ne domina l’impervia scrittura con spolvero da autentico virtuoso e ne restituisce lo stile con sovrana eleganzaQuasi vent’anni fa Pietro De Maria vinse il primo premio in una selezione di giovani pianisti indetta dall’Orchestra della Toscana eseguendo il Concerto op. 40 di Mendelssohn. A trentotto anni il pianista è tornato in questi giorni a collaborare con l’istituzione che segnò una delle prime tappe importanti della sua carriera riproponendo lo stesso lavoro insieme al Concerto op. 25 in un programma diretto da Hobart Earle che dopo le repliche in regione sarà esportato anche a Treviso, Torino e Perugia.
I due concerti di Mendelssohn restano fra le riuscite interpretative più complete di De Maria che ne domina l’impervia scrittura con spolvero da autentico virtuoso e ne restituisce lo stile con sovrana eleganza conciliando la rapinosa brillantezza con un delicato lirismo.
Le magnifiche esecuzioni coadiuvate autorevolmente da Earle hanno scatenato l’entusiasmo del pubblico convenuto al Teatro Verdi e il solista vi ha aggiunto due fuori programma di Liszt e Mendelssohn, come il resto ammirevoli.


I due concerti di Mendelssohn restano fra le riuscite interpretative più complete di De Maria che ne domina l’impervia scrittura con spolvero da autentico virtuoso e ne restituisce lo stile con sovrana eleganzaQuasi vent’anni fa Pietro De Maria vinse il primo premio in una selezione di giovani pianisti indetta dall’Orchestra della Toscana eseguendo il Concerto op. 40 di Mendelssohn. A trentotto anni il pianista è tornato in questi giorni a collaborare con l’istituzione che segnò una delle prime tappe importanti della sua carriera riproponendo lo stesso lavoro insieme al Concerto op. 25 in un programma diretto da Hobart Earle che dopo le repliche in regione sarà esportato anche a Treviso, Torino e Perugia.
I due concerti di Mendelssohn restano fra le riuscite interpretative più complete di De Maria che ne domina l’impervia scrittura con spolvero da autentico virtuoso e ne restituisce lo stile con sovrana eleganza conciliando la rapinosa brillantezza con un delicato lirismo.
Le magnifiche esecuzioni coadiuvate autorevolmente da Earle hanno scatenato l’entusiasmo del pubblico convenuto al Teatro Verdi e il solista vi ha aggiunto due fuori programma di Liszt e Mendelssohn, come il resto ammirevoli.

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